La facciata del Palazzo della Santissima Annunziata
Ci troviamo davanti ad un insieme singolarissimo che fonde armoniosamente le forme gotico-rinascimentali del Palazzo col barocco della Chiesa. Il fronte del Palazzo fu compiuto in tre fasi successive: la prima, con la porta dell’horologio datata 1415 e la trifora soprastante in gotico fiorito; la seconda, con la porta della Cappella e la bifora dai caratteri rinascimentali, realizzata tra il 1451 e il 1471; il terzo settore, con la porta della spezieria e l’ultima bifora lavorata da mastro Bartolomeo, portata a termine tra il 1512 e il 1522. La ricca cornice marcapiano, pur realizzata in epoche diverse, si propone come elemento architettonico unificante.
Sulla facciata del Palazzo alloggiano sette statue che rappresentano, nell’ordine, da sinistra a destra: San Gregorio Magno, San Bonaventura, Sant’Agostino e San Girolamo, dottori della Chiesa, San Panfilo, protettore di Sulmona e i Santi Pietro e Paolo. Un piccolo campanile a vela, edificato da maestranze pescolane in seguito a una ristrutturazione posteriore al sisma del 1706, va a sormontare l’orologio e completa la complessa struttura.
La Chiesa, per gran parte distrutta nel terremoto del 1706, è stata ricostruita a partire dal 1711 da Norberto Cicco di Pescocostanzo su disegno del bergamasco Pietro Fantoni.
Nel cortile del Palazzo, sul fondo dell’androne, assieme agli stemmi dell’Annunziata e dei Lannoy, è posizionata la quattrocentesca statua del poeta Ovidio.