Le sezioni Preistorica, Protostorica ed Italica

In questa sezione pre-protostorica italica sono conservati materiali provenienti soprattutto dalla conca sulmonese e dagli altipiani più vicini. I reperti esposti risalgono a un ampio arco cronologico che va dal Paleolitico al Neolitico, dall’età dei metalli fino al periodo italico e tardo-repubblicano.

Si tratta di materiali appartenenti alla Collezione Civica, raccolti soprattutto da Antonio De Nino, e di reperti provenienti da ricerche sistematiche più recenti: alcuni provengono da villaggi preistorici, identificati nelle località Fonti di San Callisto presso Popoli, Fonte d’Amore a Sulmona, Busciara di Pacentro, Conca di Pettorano, Castrovalva di Anversa, la Civita di Raiano, Collelungo di Prezza e consistono in ceramiche a impasto ornate con linee, puntini, tratti paralleli e si datano dal neolitico all’età del Bronzo.

Tra i reperti dell’età del ferro e di epoca arcaica sono esposte armi di tipologie diverse, e poi ancora ornamenti della persona come collane, fibule, armille (bracciali), oggetti votivi, dischi a trafori geometrici, segno distintivo di ricchezza e status sociale. La collezione di bronzetti votivi è costituita da statuette raffiguranti soprattutto Ercole combattente, testimonianza della diffusione del culto dell’eroe greco. 

La grande varietà di materiale archeologico pertinente alle necropoli peligne di età ellenistica, scavate e documentate ad Anversa, nelle località Cava di breccia, Coccitelle e Fonte Curzio, denota il livello di ricchezza e l’esistenza di contatti con altre popolazioni tra IV e II secolo avanti Cristo.

Nell’ambito finale del percorso di questa prima sala è esposta un’importante collezione epigrafica di iscrizioni funerarie in dialetto peligno riferibili a sacerdotesse (anaceta) di Cerere, alcune con riferimenti onomastici.

Documento del territorio già pienamente romanizzato, al termine di questa prima sala espositiva è il cosiddetto Rilievo della Transumanza: si tratta di parte di un architrave di monumento funerario con scena del viaggio del gregge lungo un tratturo con pastori e carro. Accanto al rilievo, è esposta una iscrizione che avverte i pastori dell’obbligo a rimanere lungo la strada, e a non sconfinare nei campi, per non ricevere ingiurie: si tratta dunque di un vivissimo documento delle discordie secolari fra contadini e pastori.