La sala della Domus di Arianna

L’affascinante sezione a piano terra della Domus di Arianna chiude il percorso espositivo del Museo Archeologico ed è metaforicamente collocata al fondo di un cannocchiale che nella sua visione del territorio, partita dagli spazi più ampi degli altipiani che circondano Sulmona, che erano vissuti e popolati già in età preistorica, focalizza pian piano, attraversando le varie epoche, la Conca Peligna, le campagne sulmonesi coltivate lungo i suoi fiumi e infine il piccolo municipio patria di Ovidio, per arrivare con una zoomata finale fin dentro questa casa romana

Nel 1991 è stato condotto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale uno scavo all’interno di questo locale cinquecentesco del Palazzo dell’Annunziata: è stata documentata la presenza delle stratificazioni urbane, dagli anni Sessanta del Novecento fino al I secolo avanti Cristo, ed è stata musealizzata parte di una domus frequentata fino al II secolo dopo Cristo.

Della domus di età romana restano i pavimenti in opus signinum e scutulatum negli ambienti di servizio e i mosaici pavimentali in tessere bianche a orditura obliqua con doppia fascia perimetrale nera per le sale della parte centrale della domus. Dagli strati a diretto contatto con i livelli pavimentali sono stati recuperati migliaia di frammenti pertinenti alla decorazione parietale di notevole qualità artistica, policroma e figurata tipica del cosiddetto Terzo Stile che, parzialmente ricomposti, riproducono una scena dionisiaca, la hierogamia tra Dioniso e Arianna e la disputa di Eros e Pan, all’interno di una partitura architettonica che si articola in megalografie inquadrate da colonne su zoccolature dipinte. 

Un muro cementizio di fondazione di età medievale e un pozzo rinascimentale in cui confluivano condotte fognanti documentano le vicende edilizie delle epoche successive. 

Alcuni materiali rinvenuti durante lo scavo sono esposti in due vetrine in fondo alla sala, che contengono rispettivamente i reperti provenienti degli strati di età medievale e rinascimentale e quelli di età romana: ceramica locale a vernice nera, sigillata italica, vetri, bronzi e monete che contribuiscono alla datazione del periodo di vita della Domus fino all’abbandono; questa sequenza è ancora documentata dal testimone stratigrafico,  risparmiato dallo scavo, che espone la sedimentazione avvenuta nel tempo in questo centrale comparto urbano. 

Nelle vetrine poste all’ingresso sono esposti i materiali provenienti dallo scavo di un’altra domus, posta nelle vicinanze, i cui resti giacciono al di sotto di Piazza Salvatore Tommasi. Ancora altri edifici di età romana sono stati scavati nel centro storico di Sulmona: in un pannello posto nei pressi dell’ingresso della Sala sono individuati su una foto aerea, come invito ad avventurarsi alla ricerca delle tracce più antiche della città.