La storia del Polo Museale Civico della Santissima Annunziata

La collocazione, la storia dell’edificio e le sue destinazioni,lasciano intendere come questo luogo della cultura rappresenti per i cittadini di Sulmona un tassello importante della propria identità e svolga una funzione aggregativa dal punto di vista sociale, per i vari eventi culturali, teatrali e musicali che annualmente si svolgono nel cortile e nell’auditorium. 

La lunga storia del complesso chiesa-palazzo della Santissima Annunziata di Sulmona prende l’avvio il 10 marzo del 1320, quando nasce il Pio Ente della Casa Santa dell’Annunziata, protagonista di tanta parte della storia della città, una benemerita istituzione tuttora operante nel campo del sociale. 

I corpi laterali e l’ala posteriore del complesso furono portati a termine in tempi diversi, come sembrano documentare le date apposte sulle architetture e sugli stemmi che ornano il cortile dell’edificio: 1483, sulla prima finestra del settore di destra; 1550, sull’architrave del portalino d’ingresso all’attuale sezione medievale del Museo; 1531, sull’arcone di raccordo tra l’ala destra e il corpo di facciata; 1543, sull’ultima finestra di sinistra. La lunga vicenda costruttiva sembra concludersi verso la fine del XVI secolo. Il campanile, costruito tra il 1563 e il 1590, si innalzò a toccare l’altezza complessiva di oltre 65 metri. La data del 1595 apposta di lato alla porta posteriore, segna il momento conclusivo del complesso. I settori dell’edificio che si affacciano sul cortile sono in gran parte ammodernati e trasformati; di originale si conservano il loggiato, le finestre e i due portali. 

Il progetto di un museo cittadino sulmonese maturò negli ultimi decenni dell’Ottocento e non a caso coincise con un momento particolarmente felice per la ricerca storica in Abruzzo, al cui progresso diede un sostanziale apporto  un piccolo gruppo di studiosi sulmonesi che era andato compattandosi dopo l’Unità d’Italia.

La nuova istituzione ebbe come prime e provvisorie sedi altre chiese e palazzi cittadini, ove vennero concentrati lapidi ed altri reperti fino ad allora dispersi in cortili e depositi occasionali. A fine Ottocento, ad accrescere la raccolta iniziale, contribuirono gli arredi della soppressa Abbazia di Santo Spirito al Morrone, assegnati al Comune di Sulmona nel 1894. Fin da allora si era pensato al Palazzo dell’Annunziata, ma solo decenni più tardi fu possibile disporre di una parte dello storico edificio, ove vennero sistemati alla meglio sia i reperti archeologici, sia le opere medievali, accresciute di numero e qualità dopo i fortunosi recuperi delle sculture e dei dipinti della chiesa di Sant’Orante di Ortucchio, caduta nel terremoto della Marsica del 1915.

Agli inizi degli anni Sessanta, infine, col trasferimento in altra sede dell’ospedale dell’Annunziata, si resero disponibili ulteriori ambienti, per cui l’intero piano superiore del corpo principale del palazzo venne riservato unicamente alla sezione medievale e moderna, mentre le varie collezioni archeologiche furono collocate in altri settori a partire dagli anni Novanta. Fu così possibile dare una più adeguata sistemazione ad un’ampia selezione delle preziose testimonianze di quella Sulmona “ricca e piena di popolo” che in tempi migliori era stata anche capitale d’Abruzzo.