Museo civico della Santissima Annunziata

Posta in una ampia conca del centro Abruzzo tra le montagne più alte dell’Appennino, Sulmona è circondata da suggestivi scenari paesaggistici che fanno degna cornice alla ricchezza monumentale del centro storico. Le sue origini sono avvolte nella leggenda: secondo la tradizione, l’antico Sulmo, dapprima oppidum italico e poi municipio romano, sarebbe stato fondato da Solimo, compagno di Enea. È la patria del grande poeta latino Publio Ovidio Nasone, nato nel 43 avanti Cristo e morto nel 17 dopo Cristo, che immortalò le sue origini nel famoso emistichio “Sulmo mihi patria est”, le cui iniziali fin dal Medioevo figurano sullo stemma cittadino. Incontrò particolare fortuna al tempo degli Svevi fino ad assurgere a capitale della regione: fu sede di una delle sette fiere del Regno, del Giustizierato d’Abruzzo e di rinomate botteghe di oreficeria. Nei secoli successivi, pur tra alterne vicende legate a lotte intestine e con comunità vicine, è stata centro artigianale e commerciale di notevole rilevanza.
Diede i natali ad importanti uomini di cultura e a Papa Innocenzo VII. Nel XVI secolo Carlo V la cedette in feudo a Carlo di Lannoy; passò poi ai Conca e ai Borghese. Il nucleo antico dell’abitato vanta pregevoli monumenti. All’interno della cinta muraria di epoca medievale, in parte ancora ben conservata, si aprono scorci inconsueti offerti dai palazzi signorili, dagli edifici religiosi e da semplici abitazioni impreziosite da finestre, portali e cantonali che conservano ancora il fascino di altri tempi e testimoniano la grandezza passata.
Tra le varie tradizioni e manifestazioni di Sulmona, si segnalano quelle legate alla Settimana Santa: la processione di “Cristo Morto”, organizzata dall’Arciconfraternita della Santissima Trinità che si svolge alla sera del Venerdì Santo con la partecipazione di centinaia dei confratelli vestiti del tradizionale saio rosso con soggolo bianco e l’evento della “Madonna che scappa” in piazza, curato dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto. A migliaia i sulmonesi confluiscono nella grande piazza nella mattina della Pasqua per assistere all’antica rappresentazione rimanendo in trepida attesa dell’attimo in cui la madre dolente si libera dalle gramaglie e tra un volo di colombi, scoppi di petardi, squilli di campane a festa e applausi frenetici, nella sua splendente veste verde inizia la corsa verso il Figlio risorto.
Da vedere è la riedizione dell’antica Giostra Cavalleresca che ha luogo nel campo della spaziosa Piazza Garibaldi, già Piazza Maggiore nell’ultima settimana di luglio, ove scendono in lizza sette cavalieri in rappresentanza dei borghi e sestieri cittadini, per disputare il palio cimentandosi in una gara di velocità e destrezza che negli anni sta assumendo una dimensione sempre più ampia a livello europeo.
Sulmona è famosa in tutto il mondo per la fabbricazione dei confetti che ebbe origine già nel XV secolo: presso il Monastero di Santa Chiara. N non solo buoni da gustare ma anche belli da vedere i confetti di Sulmona vengono utilizzati per comporre fiori, cestini, spighe, grappoli. Diversi centri di produzione sono ancora attivi in città e in un antico opificio stile liberty, ubicato nelle vicinanze della stazione di Sulmona-Introdacqua, ha sede anche il Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera che conserva vecchi documenti, antiche bomboniere, macchine e utensili per la produzione dei confetti.
Il Museo Civico di Sulmona è ospitato nel complesso della Santissima Annunziata, uno degli edifici più importanti della città.  Comprende la sezione di Archeologia suddivisa in Italica, Romana e Domus di Arianna, la sezione Medievale e Moderna e quella dedicata al Costume Popolare Abruzzese e Molisano e alla Transumanza.